Approccio filosofico al viaggio

Pubblicato il : 08 Aprile 20192 tempo di lettura minimo

Cos’è un’area geografica? Secondo me, è la comprensione dello spazio terrestre. Selezioniamo noi stessi le immagini più interessanti, per la prima volta usando gli stereotipi, quindi – espandiamo consapevolmente la nostra coscienza.

Viaggiare espande lo spazio, enfatizza le emozioni, le persone imparano a sentire, a vedere diversamente. La storia del viaggio ci dice come è cambiato il mondo, le sue idee, come si sono sviluppate la scienza, la logica, la letteratura, l’arte, la medicina. Più una persona viaggia, meno manipolata e stereotipata è, più cresce la sua visione.

Durante il viaggio, la distanza dell’osservazione cambia, diventa evento. Il compito principale del turismo è organizzare correttamente e professionalmente lo sviluppo geografico dello spazio, le sue immagini, in modo che le persone non perdano la testa in un nuovo ambiente. Quando il viaggio ha successo e intenso, un semplice uomo per strada conserva un lungo ricordo di quelle che vengono chiamate “note di viaggio” che, nel XXI secolo, sono supportate anche da riprese video e fotografie. L’umanità ha molti millenni, ma non ha ancora padroneggiato abbastanza lo spazio geografico, nemmeno i suoi vicini più vicini.

È utile, almeno una volta all’anno, smettere di sentirsi al centro del mondo e spostarsi verso altri paesaggi per liberarsi della centralità. Non sorprende che i creatori – scrittori, poeti, artisti, musicisti, filosofi – abbiano cercato di liberarsi, andare da qualche parte, dissolvere, poi riempire, ritornare.

Viaggiare, non solo una biografia, ma anche una geobiografia. Nel deserto, nelle montagne, nei mari e negli oceani, nei dipinti e nelle gallerie !

Colonie irlandesi in Gran Bretagna

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